Terme di Porretta

Prot. n. 2460 Autorizzazione al funzionamento di struttura sanitaria privata

D.P.R. 15/01/1997 – L.R. 12/10/1998 n. 34

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Con il restauro del Grottino Chini e la prossima riapertura della Sala Bibita, il complesso liberty torna a vivere come simbolo di cura, arte e territorio.

 

A Porretta Terme, la storia delle acque termali si prepara a una nuova stagione.
Le Terme di Porretta, di proprietà del Gruppo Monti Salute Più, sono oggi al centro di un progetto di rinascita che unisce valorizzazione culturale, recupero architettonico e rilancio del turismo termale.

Dopo aver completato nel 2022 l’acquisizione e il rilancio delle Terme moderne, il gruppo bolognese è ora impegnato nel restauro del complesso monumentale delle Terme Alte, situato alle pendici del Monte della Croce, lungo il Rio Maggiore.
Qui, tra Settecento e Novecento, sgorgavano le storiche sorgenti salsobromoiodiche — Marte Reale, Donzelle e Leone-Bovi — che fecero di Porretta una meta rinomata in tutta Europa.

Il restauro del Grottino Chini

Il nuovo cantiere riguarda la Sala Bibita, la celebre grotta rivestita di maioliche realizzate da Galileo Chini, maestro italiano dello stile liberty.

Scavato nella roccia e decorato da migliaia di piastrelle colorate, l’ambiente conserva l’impianto originale con motivi floreali e sinuosi ispirati all’acqua e alla natura.

Una prima fase di lavori, conclusa nel settembre 2025, ha permesso di mettere in sicurezza la struttura e restaurare le superfici, grazie a un progetto congiunto con il Comune di Alto Reno Terme, l’Università di Bologna e la Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del FAI, che nel 2017 aveva inserito le Terme Alte tra i “Luoghi del Cuore”.

Il Gruppo Monti Salute Più ha ora assunto un ruolo centrale nella fase di completamento: sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Architettonici, ha scelto di restaurare le maioliche del Chini con materiali originali provenienti dal laboratorio dei suoi discendenti, ancora attivo a Borgo San Lorenzo.
Un gesto di coerenza e di rispetto che consolida il legame fra la tradizione artistica toscana e il patrimonio termale dell’Appennino bolognese.

La riapertura della Sala Bibita è prevista per Pasqua 2026, come primo segno tangibile della rinascita dell’intero complesso.

Un patrimonio che torna a vivere

Con il recupero del Grottino Chini e la progressiva riapertura delle Terme Alte, Porretta ritrova un bene monumentale unico in Italia, capace di unire architettura, arte, natura e cultura termale.

Il progetto si inserisce in una visione più ampia del Gruppo Monti Salute Più, che considera la tutela del patrimonio storico parte integrante di un sistema moderno di salute, benessere e turismo sostenibile.
In parallelo, il gruppo ha recentemente completato anche la posa della nuova croce monumentale sul Monte della Croce, simbolo identitario del territorio porrettano, in continuità con la sua missione di cura e valorizzazione del territorio.

Tra storia e futuro, le Terme Alte si preparano così a tornare non solo un luogo di cura, ma un luogo dell’anima, dove acqua, memoria e bellezza tornano finalmente a incontrarsi.

Approfittate delle festività natalizie per un’occasione di salute, relax e benessere!

Il centro sarà aperto tutti i giorni tranne 25 dicembre e 1° gennaio.

26 dicembre 2025 e 6 gennaio 2026 aperto tutto il giorno (cure termali solo la mattina).

Dal 29/12 al 6/1, accesso per turni di due ore € 20, su prenotazione.

Sarà aperto inoltre il centro estetico: approfittatene per un trattamento!

Nel giorno del Crocifisso, la comunità ha assistito all’accensione della croce monumentale sul Monte della Croce. Un progetto del Gruppo Monti Salute Più che unisce storia, spiritualità e territorio.

Un applauso lungo, un’emozione profonda. Così Porretta Terme ha accolto domenica la nuova croce monumentale che da oggi domina il Monte della Croce. Un simbolo che affonda le radici nella storia della città e che il Cardinale Matteo Maria Zuppi ha benedetto e acceso davanti a una piazza gremita.
La scelta della data non è stata casuale: il 14 settembre Porretta celebra da secoli la festa del Crocifisso, memoria che risale al Settecento, quando l’arrivo di San Leonardo da Porto Maurizio in questa zona segnò un passaggio decisivo: con la sua predicazione seppe ricomporre inimicizie e divisioni, e da allora la comunità decise di erigere sul monte una croce come segno di pace.
L’opera attuale, alta sei metri con la base, è stata realizzata dal falegname Riccardo Bartoletti della Falegnameria Il Poggio di Badi. Giovedì scorso è stata posata grazie a un elicottero, in un’operazione che ha attirato lo sguardo di tutta la vallata. La croce sorge su un terreno delle Terme di Porretta, di proprietà del Gruppo Monti Salute Più dal 2022.
Al termine della celebrazione, il sindaco Giuseppe Nanni ha voluto ringraziare il professor Antonio Monti e il Gruppo per «aver reso possibile un’opera che segna la comunità e le restituisce un riferimento visibile e condiviso».
Nel suo intervento, il Cardinale Zuppi ha affidato alla croce un messaggio di pace: «Alzare croci invece di fare guerre. La croce ci ricorda la fragilità e la cattiveria che diventano odio e conflitto. Ma la sua grandezza è che non si ferma al sepolcro: porta alla resurrezione e alla vita nuova. La vita comincia quando scendiamo dalla croce e rinunciamo all’odio, come ha fatto Gesù».
Per il Gruppo Monti Salute Più, l’iniziativa si inserisce nel percorso di rilancio e valorizzazione di Porretta, intrecciando fede, identità e radicamento territoriale. Una scelta che guarda al futuro senza dimenticare le radici.
Per vedere la nuova croce illuminata occorrerà pero, attendere qualche giorno…

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