A Porretta, il Gruppo Monti Salute Più guida la rinascita delle Terme Alte
Con il restauro del Grottino Chini e la prossima riapertura della Sala Bibita, il complesso liberty torna a vivere come simbolo di cura, arte e territorio.
A Porretta Terme, la storia delle acque termali si prepara a una nuova stagione.
Le Terme di Porretta, di proprietà del Gruppo Monti Salute Più, sono oggi al centro di un progetto di rinascita che unisce valorizzazione culturale, recupero architettonico e rilancio del turismo termale.
Dopo aver completato nel 2022 l’acquisizione e il rilancio delle Terme moderne, il gruppo bolognese è ora impegnato nel restauro del complesso monumentale delle Terme Alte, situato alle pendici del Monte della Croce, lungo il Rio Maggiore.
Qui, tra Settecento e Novecento, sgorgavano le storiche sorgenti salsobromoiodiche — Marte Reale, Donzelle e Leone-Bovi — che fecero di Porretta una meta rinomata in tutta Europa.
Il restauro del Grottino Chini
Il nuovo cantiere riguarda la Sala Bibita, la celebre grotta rivestita di maioliche realizzate da Galileo Chini, maestro italiano dello stile liberty.
Scavato nella roccia e decorato da migliaia di piastrelle colorate, l’ambiente conserva l’impianto originale con motivi floreali e sinuosi ispirati all’acqua e alla natura.
Una prima fase di lavori, conclusa nel settembre 2025, ha permesso di mettere in sicurezza la struttura e restaurare le superfici, grazie a un progetto congiunto con il Comune di Alto Reno Terme, l’Università di Bologna e la Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del FAI, che nel 2017 aveva inserito le Terme Alte tra i “Luoghi del Cuore”.
Il Gruppo Monti Salute Più ha ora assunto un ruolo centrale nella fase di completamento: sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Architettonici, ha scelto di restaurare le maioliche del Chini con materiali originali provenienti dal laboratorio dei suoi discendenti, ancora attivo a Borgo San Lorenzo.
Un gesto di coerenza e di rispetto che consolida il legame fra la tradizione artistica toscana e il patrimonio termale dell’Appennino bolognese.
La riapertura della Sala Bibita è prevista per Pasqua 2026, come primo segno tangibile della rinascita dell’intero complesso.
Un patrimonio che torna a vivere
Con il recupero del Grottino Chini e la progressiva riapertura delle Terme Alte, Porretta ritrova un bene monumentale unico in Italia, capace di unire architettura, arte, natura e cultura termale.
Il progetto si inserisce in una visione più ampia del Gruppo Monti Salute Più, che considera la tutela del patrimonio storico parte integrante di un sistema moderno di salute, benessere e turismo sostenibile.
In parallelo, il gruppo ha recentemente completato anche la posa della nuova croce monumentale sul Monte della Croce, simbolo identitario del territorio porrettano, in continuità con la sua missione di cura e valorizzazione del territorio.
Tra storia e futuro, le Terme Alte si preparano così a tornare non solo un luogo di cura, ma un luogo dell’anima, dove acqua, memoria e bellezza tornano finalmente a incontrarsi.

